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B_NORM    
view post Posted on 12/11/2013, 11:55 by: REIENReply
AGNIROTH:

Sono in tutto e per tutto insettoidi, dotati di uno strato chitinico che li rende praticamente invulnerabili e di sei paia di zampe.
Di forma allungata, sono costituiti da tre segmenti.
La forma più comune raggiunge le dimensioni di un segugio, mentre la Regina, chiamata Agnikeen, ha una colorazione bianco giallastra, di dimensioni decisamente superiori.

Ciò che li rende particolarmente pericolosi è il loro apparato masticatore-trituratore. Dotati di un primo paio di mandibole utilizzato solo ed esclusivamente per mutilare la preda, utilizza il secondo paio per triturare le carni.
Comunicano tra di loro tramite un complesso sistema feromonico. Difatti li chiamano i "Guerrieri Muti".

Rapidissimi e silenziosi, i nidi contano dai trenta ai cinquanta esemplari.

Le Regine vivono sottoterra, in grandi tane labirintiche dove vengono portate le prede, ancora vive, prima di triturarle.

La Regina cresce quasi del doppio rispetto agli operai grazie ad una particolare pappa reale, condita da animale.


[Feryar]
Comments: 0 | Views: 19Last Post by: REIEN (12/11/2013, 11:55)
 

B_NORM    
view post Posted on 14/7/2010, 13:07 by: REIENReply
Questi rare creature, chiamate anche Sylvas risalgono a migliaia di anni addietro, al tempo della Creazione. La dea delle foreste Elunèr li forgiò sulla base di grandi alberi, donando loro la capacità rigenerativa e auto-curativa, convogliò tutto in dodici Guardiani che così acquistarono parte del suo potere e della sua magia.
Vivono isolati e conducendo una vita solitaria, dedita alla cura di tutto ciò che è selvaggio e degli alberi. Hanno da sempre custodito e difeso le foreste, mantenendo l'equilibrio solido ma al tempo stesso fragile che permetteva la vita.
Dei dodici Guardiani solo tre ne sono rimasti: Anakor, Feryard e il primo Guardiano Torkal.
La Prima Guerra li sterminò in quanto protettori dell'equilibrio nemico a Mersedith.

Sono per lo più vagabondi, viaggiano per le foreste a loro affidate, vivendo di selvaggina.
Molti credono siano parenti stretti degli elfi, ma in realtà il corredo genetico è assai differente.
Ogni guardiano assorbe parte delle proprietà dalla pianta da cui nasce, che prende il nome di "Undharil", ovvero pianta natale.
La maggior parte dei Guardiani mantiene una consistenza legnosa in alcune parti del corpo come braccia o gambe.

[tratto dagli scritti segreti di TORKAL il Guardiano]

Edited by REIEN - 12/11/2013, 12:39
Comments: 0 | Views: 29Last Post by: REIEN (14/7/2010, 13:07)
 

B_NORM    
view post Posted on 30/5/2010, 15:32 by: REIENReply
ATHARI

Tra tutte le creature delle foreste sono i più pericolosi. “Agili come tigri ma grandi come orsi” descriveva Torkal il Guardiano, e ben sapeva quanto potessero essere feroci.
Nei loro occhi si legge solo la morte, i loro artigli tranciano interi tronchi.
Di solito attaccano in gruppi di due o tre, ma non è raro trovare branchi composti da più di dieci esemplari.
“Quando ti accorgi di essere osservato da uno di loro è già troppo tardi” continua Torkal nei suoi scritti. “Solo la mano del destino può decidere se darti la possibilità di scappare o se lasciarti pochi attimi per dire addio”.
Le loro origini sono molto antiche, risalenti alle foreste nordiche, successivamente abbandonate a causa di un popolo cacciatore che li decimò.
Pare che quei cacciatori fossero per metà umani e per metà bestie.
Si sono stanziati prevalentemente nella Culla delle Fronde, prendendo il nome di branco "Furil", ma esiste un branco chiamato “Firnen Sol”, occhi di fuoco, alle pendici del vulcano Wolkràul.

La loro caratteristica più affascinante, seppur mortale, è il veleno dei loro artigli. Riescono a distinguere una particolare qualità di Manthia, il fungo mortale per eccellenza, e vi si ricoprono gli artigli. In questo modo, se la preda riesce a scappare, cade paralizzata dopo pochi sencondi.
Il pelo del capobranco è solitamente nero, che muta il momento stesso della sua morte, in un bianco quasi argentato.

“Triste speranza risuona
nel cor di chi non vide i lor occhi.
Cupo e freddo destino
di chi non volle ma trovò”

tratto dal libro: “Firnen et Furil” di Feryar il Guardiano.

Edited by REIEN - 12/11/2013, 12:45
Comments: 0 | Views: 36Last Post by: REIEN (30/5/2010, 15:32)
 

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